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SENTIERI SELVAGGI – “Quartetto” di Salvatore Piscicelli

“Salvatore Piscicelli riesce a calare lo sguardo dello spettatore “dentro” le quotidiane confusioni delle giovani protagoniste che, soprattutto nei casi della Ammirati e della Ponzo, sanno emanare per l’intera durata della vicenda una sensualità quasi animalesca”.

Diego Del Pozzo per “Sentieri Selvaggi”

di Diego Del Pozzo

Scritto, montato e diretto da Salvatore Piscicelli, “Quartetto” riconferma le qualità di un autore che si riappropria del ruolo di filmaker “totale”, nel momento stesso in cui decide di misurarsi con l’estetica “dogmatica” modaiola di Lars Von Trier e soci.
E se la perfetta padronanza del medium cinema dal punto di vista tecnico-formale – notevole, in particolare, il montaggio virtuosistico – non rappresenta una novità quando si parla di Piscicelli, a colpire piacevolmente in questo caso è la ritrovata freschezza dei dialoghi e, in genere, della recitazione, nonché il raffinato gioco di rispecchiamento tra finzione e realtà, “marchiato” sui corpi stessi e nelle tormentate interiorità delle quattro brave protagoniste: Anna Ammirati, Raffaella Ponzo, Beatrice Fazi e Maddalena Maggi.
Il film di Piscicelli non offre riferimenti né approdi sicuri e rimette continuamente in discussione il suo stesso statuto di opera finzionale: anche da questo punto di vista, quindi, fa proprie le tendenze più avanzate del cinema contemporaneo – più vicino a certo cinema giapponese “no budget”, piuttosto che alle provocatorie furberie di Dogma 95 – rielaborate, però, attraverso la spiccata personalità di un filmaker uscito rinvigorito dal confronto col digitale, dato che “Quartetto” è girato interamente con maneggevolissime DvCam. E, sfruttando le specificità delle macchine da presa più leggere, Salvatore Piscicelli riesce a calare lo sguardo dello spettatore “dentro” le quotidiane confusioni delle giovani protagoniste che, soprattutto nei casi della Ammirati e della Ponzo, sanno emanare per l’intera durata della vicenda una sensualità quasi animalesca.
Siamo ancora una volta nei paraggi del melodramma. E il tocco raggelato col quale Piscicelli affronta il genere prediletto acquista ulteriore (programmatica) efficacia grazie anche alle apparizioni di Ida Di Benedetto – attrice-feticcio del regista, fin dallo sconvolgente esordio “Immacolata e Concetta” – e del Roberto Herlitzka apprezzato (già in coppia con Raffaella Ponzo) nel precedente, erotico e disperato, “Il corpo dell’anima”.

Regia: Salvatore Piscicelli
Sceneggiatura: Salvatore Piscicelli
Fotografia: Saverio Guarna
Montaggio: Salvatore Piscicelli
Suono: Roberto Petrozzi
Scenografia e costumi: Nicoletta Taranta

Interpreti: Anna Ammirati (Eva), Beatrice Fazi (Angelica), Maddalena Maggi (Francesca), Raffaella Ponzo (Irma), Valeria Cavani (Sofia), Francesco Venditti (Guido), Ida Di Benedetto (Elena), Armando De Razza (Aldo), Roberto Herlitzka (Paolo), Susanna Marcomeni (Adele).

Produzione: Paola Ermini per Làntia Cinema & Audiovisivi.
Distribuzione: Làntia.
Durata: 90’
Origine: Italia, 2001

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