ITALIA SERA – RASSEGNA STAMPA – IL CORPO DELL’ANIMA

ITALIA SERA – RASSEGNA STAMPA – IL CORPO DELL’ANIMA

Maggio 8, 1999 0 Di Raffaella Ponzo

la prima

Il Corpo dell’Anima”, il nuovo film di Salvatore Piscicelli con Roberto Herlitzka, Ennio Fantastichini e Raffaella Ponzo.

“Il sesso per comunicare
anche tra colture differenti”

di Paolo Pelinga

Film porno? Ma neanche per sogno. Film osé? Ma nemmeno tanto. Film pruriginoso, spinto, che si compiace dei nudi femminili? Assolutamente no. E allora? Forse un film trasgressivo ma anche tenero, emozionante, commovente, realista, sentimentale; una storia vera che non di rado accade e si può verificare tra una adolescente e un uomo maturo: un amore, forse un’infatuazione, ma con sentimenti veri e non per convenienza o per interessi economico finanziari. Insomma “Il Corpo dell’Anima” è un film realizzato nel migliore dei modi e con grande mestiere da Salvatore Piscicelli, con attori del calibro di Roberto Herlitzka (indubbiamente uno dei migliori attori italiani in assoluto), Ennio Fantastichini (bravissimo e finalmente “buono” dopo tanti ruoli di “cattivo”), poi una ragazza deliziosa e brava come Daniela Mango e infine lei, la stupenda rivelazione di questo film, Raffaella Ponzo, straordinaria nella sua interpretazione oltre che nel fisico, protagonista giusta nel suo ruolo, dove mostra grande sensibilità, sensualità e professionalità. Stupisce la spontaneità e l’esuberanza fisica di questa dolcissima debuttante.
Un film che sicuramente non vedremo mai in tv per alcune scene un po’ “forti” ma che, nelle sale cinematografiche, otterrà il successo che merita.

– Salvatore, questo film ci ha colpito in modo particolare: il sesso, l’erotismo, come veicolo per la saggezza?

“In tutte le tradizioni religiose, la trance erotica è la metafora per eccellenza della trance mistica. Non per ragioni strane, ma perché in entrambe c’è un momentaneo annullamento della corazza dell’ego, quindi un’esperienza del limite. Il “corpo della santa” e il “corpo della puttana” non sono così distanti, anzi tendono a identificarsi, pur senza mai confondersi”.

– Ma, secondo te, si può intraprendere un cammino spirituale anche attraverso il sesso?

“Non solo tramite il sesso, ma anche la rottura delle convenzioni morali, è cosa che ancora continua a sorprendere noi occidentali di tradizione cristiana. Gli indù, nella loro profonda saggezza, hanno previsto anche questa via e l’hanno definita “tantrica”. Ecco, scherzando ma non troppo, potrei definire “Il Corpo dell’Anima” un melò tantrico“.

– Comunque, il sesso è un tema che ha grande rilievo nel film…

“Perché rappresenta la prima, fondamentale forma di comunicazione tra due figure così distanti per età, classe e cultura come sono Ernesto (Roberto Herlitzka) e Luana (Raffaella Ponzo). Per il resto, c’è’ nel film una rappresentazione forte, senza moralismi ma anche senza compiacimenti, del sesso, come richiedeva questa storia”.

– Come è avvenuta la scelta degli attori?

“Quando ho incontrato Roberto Herlitzka ho capito subito che era lui l’interprete ideale di Ernesto. Raffaella Ponzo, invece, l’ho incontrata facendo i provini a circa trecento ragazze. In entrambi i casi sono felice della scelta”.

– Un parere di Roberto Herlitzka sul film che a noi critici è piaciuto molto?

“Anche a me il film è piaciuto, però è difficile giudicare se stessi. Io non mi sono dispiaciuto, il che mi succede quasi sempre. Allontanandomi, cercando di essere spettatore, il film mi piace moltissimo e lo trovo estremamente originale, molto diverso dai film che si vedono. In effetti va a finire poi in un modo inaspettato, quindi non ha niente a che vedere con cose analoghe. E poi è accarezzato da questa melanconia, distanza e, nello stesso tempo, concretezza, prudenza. Insomma, mi sembra che ci siano un sacco di elementi disparati in questo film, anche se poi segue una storia molto intima. Ci sono varie cose. Ecco: mi piace”.

– E tu, Fantastichini, cosa pensi del film?

“La cosa che mi aveva colpito particolarmente, leggendo la sceneggiatura del film, era proprio in virtù del suo finale, della sua gentilezza del tocco, della sua estrema tenerezza di raccontare un personaggio che non è arrabbiato con il mondo in un’epoca in cui la rabbia è il tema fondamentale, ma che vive le sue crisi adolescenziali in una zona calda, in una forma di relazione con gli altri, anche con i suoi “picchi”, che sono i picchi selvaggi, i picchi della giovinezza, i picchi della delicatezza. Devo dire che la visione del film mi ha scaldato di nuovo e mi ha lasciato quella piuma cadere sul cervello che fa sempre piacere avere in un periodo in cui, invece di cadere le piume, cadono cose un po’ più pesanti”.

– Quindi possiamo dire che sei entusiasta de “Il Corpo dell’Anima”?

“Tutto questo credo che possa contribuire a darci ancora quella possibilità di guardare la poesia, e sono molto felice di essere qui a testimoniare, con la mia piccola presenza, vicino al grande Roberto, e di trovarmi dentro a un film che racconta con tenerezza un’epoca di barbarie”.

– Ed eccoci, dulcis in fundo, a te Raffaella: come è caduta la scelta su di te?

“Faceva molto caldo, il regista ha avuto un colpo di sole ed è per questo che mi ha scelto. Scherzi a parte, per quanto mi riguarda Luana sì, è vero, un po’ mi appartiene come personaggio, però è anche vero che io sono totalmente diversa da lei, nel senso che in ognuno di noi ci sono entità multiple e perciò io posso essere Luana, posso essere Raffaella, posso essere anche altro. Ho fatto questo film interpretando una ragazza provocante, forse un po’ ignorante, però è anche vero che Raffaella studia altre cose, è stata in Amazzonia, ha vissuto con gli Indios…”

– Ma tu, nella vita di tutti i giorni, come sei? Assomigli in qualche modo a Luana?

“Io sono molto narcisa, e questo assomiglia molto al mio personaggio. Mi piace molto farmi guardare, mi piace essere guardata, mi piace provocare: è un gioco, mi piace giocare con le persone, mi piacciono molte cose che piacciono a Luana. Mi ha insegnato molto Luana. Ci sono giochini erotici che ha fatto lei e che io non ho mai fatto nella mia vita. Però non è mai troppo tardi per imparare”.