LA STAMPA – Un «Quartetto» di donne fra scoperte e delusioni

LA STAMPA – Un «Quartetto» di donne fra scoperte e delusioni

Marzo 10, 2001 0 Di Raffaella Ponzo

Il regista Salvatore Piscicelli torna al cinema dopo «sette anni di disamore»

di Fulvia Caprara

ROMA Si chiama «Quartetto» ed è il primo film italiano realizzato seguendo le regole del «Dogma 95» stabilite dal regista di «Dancer in the dark» Lars von Trier insieme con un gruppo di autori danesi: «Aderire a quel decalogo – spiega l’autore Salvatore Piscicelli – significa per me tornare all’utopia rosselliniana della macchina da presa come testimone invisibile, trasparente, della realtà in divenire. M’interessava molto mettermi alla prova con nuove tecniche, telecamere a mano, leggerissime, che consentono la sperimentazione di linguaggi nuovi». Napoletano, classe 1948, regista nel ‘79 del premiatissimo «Immacolata e Concetta» e nell’81 di «Le occasioni di Rosa», protagonista l’allora debuttante Marina Suma, Piscicelli è tornato al cinema nel ‘99, dopo «una fase di disamore durata 7 anni», con «Il corpo dell’anima», storia di passione estrema tra un ricco vedovo 64enne e una giovane e sensuale cameriera. «Accetto le regole del “Dogma” – dichiara l’autore – nello spirito di un ritorno all’essenza del cinema, vale a dire al rapporto macchina da presa-attore; si tratta di una scelta di leggerezza, di semplicità, o di castità, come dicono i registi danesi, da me liberamente assunta». Protagoniste di «QUARTETTO» Anna Ammirati (scoperta da Brass che l’ha lanciata in «Monella»), Beatrice Fazi, Maddalena Maggi, Raffaella Ponzo, impegnate a descrivere un intreccio molto contemporaneo di attese, delusioni, scoperte, incertezze tipicamente femminili: «L’idea base del film, un po’ commedia, un po’ melodramma, è nata proprio dalla frequentazione amichevole con le attrici protagoniste e dal fatto che ho una figlia di 28 anni. Mi è sempre piaciuto raccontare storie di donne, sono convinto che loro, molto più degli uomini, siano capaci di vivere le trasformazioni con coraggio e determinazione. Nel comportamento femminile cambiamenti anche devastanti si leggono in maniera limpida, esatta». Del cast di «Quartetto», prodotto dalla Lantia Cinema per il costo di un miliardo e mezzo e completo di sito Internet dove è possibile seguire passo passo le varie fasi della realizzazione, fanno parte anche Ida Di Benedetto, Armando De Razza, Roberto Herlitzka e Susanna Marcomeni. L’adesione al «Dogma», spiega la produttrice Paola Ermini, ha comportato un particolare accordo sindacale con le maestranze: «Abbiamo trasformato il decalogo di Lars von Trier in una tecnica di lavorazione e questo in deroga al contratto nazionale di lavoro. E’ un risultato importante, che offre ai nostri cineasti la possibilità di girare in un modo nuovo». Convinto, insieme con Wim Wenders, che «i cineasti europei debbano appropriarsi delle tecniche digitali per raccontare le loro storie», Piscicelli preferisce, tra i vari film realizzati in base al «Dogma», quello di Thomas Vinterberg «Festen», combinazione riuscita «tra linguaggio sperimentale e drammaturgia scandinava». Pronto per i primi di luglio, «Quartetto» punta alla partecipazione alla prossima Mostra del cinema di Venezia.