SUPEREVA – Intervista a Raffaella Ponzo – Un’italiana nel cast di Gangs of New York

SUPEREVA – Intervista a Raffaella Ponzo – Un’italiana nel cast di Gangs of New York

Gennaio 7, 2003 0 Di Raffaella Ponzo

Com’è stata la tua esperienza sul set di Scorsese?
Appena arrivata sul set mi hanno messo seduta vicino ad Hanry Thomas (l’attore che da bambino e’ stato il protagonista di ET), mi guardo intorno e penso: “Meno male che non mi hanno messa vicino a quello brutto laggiu’”. Era Daniel Day Lewis. Bellissimo, bravissimo, lo adoro… ma con i baffoni e la frangetta schiacciata (look d’eccezione per Gangs) faceva un po’ paura!!!

In quale dei tuoi film ti sei sentita più realizzata come attrice?
Ogni volta che sono su un set respiro. Sono felice, felicissima. Devo ammettere pero’ che Il Corpo dell’Anima mi ha toccato molto a livello epidermico.

Come mai hai deciso di fare l’attrice?
Volevo fare qualcosa di eterno.

Quanto è importante la bellezza nel mondo del cinema?
La vera bellezza è rara. E’ un luccichio, una luccicanza che parte da dentro… in sua assenza traspare a volte l’avvenenza… ma quella e’ un’altra cosa.

Tra gli attori con cui hai lavorato, con chi sei riuscita a stabilire un buon feeling?
Roberto Herlitzka. Lo ringraziero’ sempre per essere stato il mio primo compagno di viaggio.

Quali aspetti, a tuo parere, contribuiscono a creare un buon feeling nel cast?
Una volta ho letto in un sondaggio americano che dopo il mestiere del minatore e quello dell’avvocato, quello del regista risulta essere tra i più stressanti. In un set e’ il regista ad avere in mano il timone, ed e’ lui che deve essere capace di affrontare uragani, tempeste e allo stesse tempo godersi dolci e limpide acque.

Perchè nel tuo sito personale sono presenti molte citazioni di personaggi famosi?
Leggo tanto, tutto, troppo, delle frasi poi mi continuano a girare nel cervello, alcune fanno parte della mia vita, altre le dimentico, qualcuna va a finire nel mio sito.

Sappiamo oltre ad essere un’attrice, hai una laurea in antropologia. Quale delle due attività di consente ti esprimere meglio la tua vitalità e creatività?
Ho deciso di fare nella vita solo quello che mi piace e tutto quello che mi piace mi consente di esprimere vitalita’, creativita’ e tante e tante altre cose.

Che importanza ha avuto tua famiglia nella tua scelta di fare l’attrice?
Penso sia stata determinate l’assenza di mio padre.

Nella vita privata cosa ti fa più paura?
Essere abbandonata.

Qual’è la qualità che apprezzi di più nelle persone? L’intelligenza, il talento, l’autoironia.

Ti senti appagata dal tuo lavoro?
Ho bisogno di aver fame per agire, altrimenti la mia pigrizia mi impedisce di fare. Non voglio MAI sentirmi totalmente appagata.

Quanto è importante il giudizio degli esperti e quanto quello del pubblico?
50 e 50. Anche se personalmente non dimentichero’ mai i complimenti di Enrico Ghezzi dopo aver visto “Il Corpo dell’Anima”. Mi ha definita la miglior attrice dell’anno.